Quando si parla di fasce rigide ci troviamo spesso a menzionare parole quali composizione, grammatura, peso e altri termini che possono a volte creare confusione alle famiglie portatrici, soprattutto a quelle che si affacciano a questo mondo per la prima volta. Ecco qui le risposte ad alcune delle domande più frequenti, con la speranza di fare chiarezza e potervi accompagnare nella scelta della fascia che vi coccolerà in questa dolce avventura. Quante composizioni di tessuto esistono per le fasce rigide? Esistono un'infinita varietà di composizioni di tessuto per fasce, tante quante potrebbero essere le combinazioni tra le varie fibre che sono davvero numerose. Ovviamente la più nota è il 100% cotone ma sono molto diffuse tra le varie case produttrici anche il misto lino, canapa, seta, lana e viscosa di bamboo solo per dirne alcune. Mano a mano che ci inoltriamo nell'esplorazione delle marche più ricercate troviamo misti particolarissimi che contengono fibre ricavate da alghe marine, dalla banana, alla proteina del latte, della soia, eccetera. Insomma ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Chi non conosce la differenza di uso di queste composizioni come può orientarsi? È davvero difficile generalizzare sull'uso di queste fibre all'interno del tessuto di una fascia. Non è solo il nome della fibra a poterci dare un'indicazione completa ma lo sono anche la sua provenienza, la sua lavorazione e la percentuale all'interno della composizione. I fattori sono molteplici ma conoscere le proprietà delle fibre ci può aiutare molto a capire il suo funzionamento all'interno del tessuto di una fascia. In genere le proprietà di ogni fibra sono facilmente reperibili su Internet: non ci vuole molto a scoprire che il lino risulta secco al contatto, che ha una scarsa elasticità (e quindi una bassa cedevolezza) e che è molto traspirante (quindi molto fresco). Al contrario la viscosa di bamboo per esempio è morbida al tatto e altamente elastica. Il cotone è invece una perfetta via di mezzo. Già solo conoscere le proprietà delle fibre ci può dare un'idea di quello che potrebbe servire alle nostre esigenze. Il mio consiglio spassionato è: provate! Provate provate e provate. Ormai in tutta Italia esistono fascioteche che sono una risorsa sottovalutata e poco sfruttata, ma che danno la possibilità di toccare con mano le differenze dei vari tessuti e delle diverse marche. Le fasce 100% cotone quando si consigliano? Si possono usare per tutto il percorso? Il 100% cotone è sempre consigliato. Il cotone è il perfetto compromesso e, a seconda della lavorazione, della tessitura e della grammatura della fascia è adatto sia ai neonati che ai bimbi più grandi e pesanti. L’importante è scegliere la giusta legatura. Quindi si, la giusta fascia in 100% cotone può essere adatta a tutto il percorso. Misto canapa e misto lino sono considerate composizioni ideali in estate e per bambini toddler, come mai sono però sconsigliate per i neonati? La canapa e il lino sono fibre molto traspiranti e fresche, quindi molto adatte alle stagioni più calde. Sono molto resistenti e poco cedevoli e proprio per questo motivo sono consigliatissime per portare bambini più pesanti rispetto ad un neonato. Di contro però hanno una mano ruvida e secca che contatto con le pelli delicate dei neonati possono causare irritazioni. Per questa ragione se ne sconsiglia l’utilizzo nei primi mesi di vita del bambino. Quindi il cotone può essere considerato una fibra perfetta in ogni occasione, canapa e lino particolarmente indicati con bambini grandi e nei periodi caldi, la viscosa di bamboo vista la morbidezza può essere ottima con i neonati, lana e seta sono usate spesso dalle famiglie portatrici, di queste cosa si consiglia? Esistono diversi tipi di lana e seta, ci sarebbe da prendere in considerazione tipo per tipo in modo minuzioso ma cercherò di spiegarmi con un riassunto molto generico. In linea di massima la lana è molto elastica e cedevole, ha una mano ruvida (discorso che non vale per tutti i tipi di lana) ed è isolante termicamente. La seta al contrario è molto resistente, ha una mano liscia e molto lucida ed è molto isolante come la lana. In una risposta precedente si è parlato di tessitura di una fascia. Questa parola cosa indica? La tessitura non è altro che la disposizione del filo dell'ordito rispetto a quello della trama che in una fascia deve essere tassativamente ad armatura diagonale. Questo aspetto permette un'adeguata elasticità del tessuto consentendo di accompagnare le forme del bambino senza creare punti di tensione e senza cedere sotto il suo peso. Le tessiture ad armatura diagonale sono molteplici, le più diffuse nella produzione di fasce portabebè sono: la Twill che è la più semplice tra le tessiture diagonali e all'occhio risulta un tessuto uniforme; • la Jacquard che è la tessitura usata per creare disegni sulle fasce; la Herringbone che, come suggerisce il nome, dà il caratteristico disegno a lisca di pesce donando elasticità e sofficità; la Diamond, riconoscibile dal disegno a diamante, anche questa caratterizzata da una particolare sofficità e una sensazione di maggior spessore. In ultimo manca una parola che spesso spaventa le famiglie portatrici...la grammatura di una fascia. Spieghiamo loro cos'è? Certo! La grammatura non è altro che un numerino che sta ad indicare il peso della stoffa in grammi per metro quadrato (g/m2 o in inglese gsm, ovvero grams square meter). Chiaramente è indicato anche per farci un'idea dello spessore della fascia. Genericamente suddividiamo le fasce in: bassa grammatura (inferiore ai 220 g/m2), media grammatura (tra i 220 g/m2 e i 280 g/m2), e alta grammatura (superiore ai 280 g/m2). Tenendo comunque sempre conto della tessitura della fascia possiamo dire che le grammature più basse sono più indicate per i neonati e quelle più alte ai pesi più importanti e ai bambini considerati “toddler”.

Articolo scritto dalle consulenti del portare Cristina Acquaviva e Elisa Cipolla