L'allattamento al seno fornisce tutti i nutrimenti necessari per la crescita del bambino nei primi sei mesi di vita ed è importante anche oltre, più lungo sarà il percorso insieme e più saranno i benefici per la salute di entrambi. Le sostanze trasmesse dal latte materno, infatti, possono proteggere il bambino da possibili infezioni e malattie.

Un cibo ecosostenibile

Il latte materno è un cibo a chilometri zero, per questo l'allattamento al seno è definito ecosostenibile, consente di risparmiare risorse ambientali.
E' importante sapere che durante il periodo di allattamento non è necessario mangiare cibi particolari o escluderne altri, ma è buona cosa, come dovrebbe essere sempre, seguire una dieta sana ed equilibrata ricca di frutta e verdura.

Il contatto pelle a pelle

L'allattamento materno avvicina fisicamente ed emotivamente la mamma e il suo bambino consolidando, così, il loro legame. La prima poppata può iniziare subito dopo la nascita, con il contatto pelle a pelle, il bambino si calma, regolarizza il suo respiro e si mantiene caldo. E' proprio in questo momento che il bambino sentirà il bisogno di attaccarsi nel modo più naturale possibile e, offrendo il seno a ogni richiesta, il corpo della mamma sarà stimolato a produrre più latte.

La comodità prima di tutto

Durante l'allattamento è ideale trovare una posizione in cui la mamma si senta a proprio agio, può essere sempre la stessa o cambiare, l'importante è che si senta comoda e che l'attacco del bambino sia corretto per il buon andamento del percorso. Tutte le mammelle vanno bene, non importa la forma o la dimensione. Esistono degli accorgimenti che dimostrano una corretta suzione quali: il bambino ha una buona porzione di seno in bocca e non solo il capezzolo; il mento è ben "affondato" nel seno; non si sente dolore durante la poppata; l'areola superiore è più visibile rispetto a quella inferiore; le guance del bambino sono piene e tonde durante la suzione; il bambino fa delle pause e si stacca da solo quando ha finito la poppata.

Consigli utili

La produzione del latte aumenta con l'aumentare delle poppate, quindi è bene non interferire con altri alimenti o liquidi per evitare la riduzione della quantità di latte.
Nelle prime 48 ore dalla nascita il bambino bagnerà solo 2-3 pannolini, questi aumenteranno fino ad arrivare ad almeno sei al giorno dopo il quinto giorno di vita. All'inizio le feci saranno nerastre e appiccicose (meconio), dal terzo giorno diventeranno verdastre e di consistenza meno appiccicosa. Dal quarto giorno per le prime settimane, il bambino emetterà almeno tre scariche di feci giallastre al giorno. Dopo il primo mese, le scariche possono diventare meno frequenti ed è normale che saranno liquide.
Durante l'allattamento, la mamma non deve avere male al seno o ai capezzoli, in questo caso deve chiedere aiuto così come nel caso non si senta sicura o abbia bisogno semplicemente di consigli e supporto. E' fondamentale rivolgersi a qualcuno di specializzato in grado di fornire il giusto sostegno di cui la mamma ha bisogno in un momento così delicato.

Conservare il latte materno

Il latte può essere spremuto manualmente o con un tiralatte manuale o elettrico, in questo modo, il bambino potrà avere il latte materno anche se sarà qualcun altro a darglielo. Utile se la mamma deve allontanarsi o rientrare a lavoro.
La spremitura stimola l'emissione del latte e può essere fatta quando il seno è troppo pieno e se il bambino non succhia.
Per conservare il latte tirato, è necessario utilizzare un contenitore pulito e sterilizzato riposto poi nel retro del frigorifero per un massimo di otto giorni (preferibilmente cinque) oppure può essere conservato nel freezer per un massimo di sei mesi. Il latte va scongelato nel frigorifero e utilizzato subito, scaldandolo alla temperatura di circa 37 °C.
A proposito di questo, è importante valutare che il rientro a lavoro non significa la fine dell'allattamento al seno ed è possibile conciliare le due cose con la giusta organizzazione. Potrebbe essere utile iniziare a estrarre il latte qualche giorno prima del rientro e costruire una riserva di latte. Se possibile, quando si estrae il latte al lavoro, portare dietro una borsa termina in cui conservarlo fino al rientro a casa, se non si ha modo di metterlo nel frigorifero.

Fonti da: opuscolo realizzato grazie a un progetto finanziato dal Ministero della Salute, Centro nazionale per la prevenzione e il controllo della malattie, sulla "promozione dell'allattamento al seno" attuato in collaborazione con l'UNICEF, le regioni Sicilia, Lazio, Marche, Veneto e ASL di Milano.