Viaggiare significa scoprire,conoscere,capire le culture,gli usi e le tradizioni di luoghi che spesso vediamo solo per cartolina. La sete di conoscenza e l'ansia di evasione mi hanno portato in vari paesi di questo pazzo mondo. Uno dei miei sogni era conoscere la Foresta Amazzonica,la sua natura selvaggia e affascinante,oppure raggiungere la famosa Ushuaia,il punto più a Sud della Terra. Ushuia Ho iniziato a viaggiare a 17 anni. Ricordo ancora mio padre,la sua incertezza sul lasciarmi andare, una richiesta di passaporto che aspettava solo il suo consenso. Ho iniziato a viaggiare sola, poi ho conosciuto una compagna di avventure, la cara Commare spagnola, poi è arrivata la mia dolce metà ed infine 3 piccoli esploratori: Yoel,Ian e Jonas. perito Moreno   All'età di 3 mesi erano già forniti di passaporto e pronti per il primo volo verso i nonni nella Terra santa: Israele! Per un bambino di 3 mesi l'aereo non comporta alcuna differenza rispetto ad un altro mezzo di trasporto. A quell'età l'importante è stare con la mamma. L'unica accortezza e' farlo succhiare dal seno,dal ciuccio o dal biberon in fase di decollo e di atterraggio onde evitare dolori alle orecchie. Quando Yoel aveva circa un anno decidemmo di partire per 3 settimane per Repubblica Domenicana e Stati Uniti. Le lunghe ore di volo non ci spaventavano,eravamo forniti di tutto ciò che sarebbe servito per aiutare il piccolo a non annoiarsi. Fondamentale per Yoel erano l'amata tetta e l'inseparabile ciuccio più qualche giochino,un libro e il telefono di abba (papà in ebraico). Volare con lui non è mai stato un problema grazie al suo carattere mite e ai molteplici interessi. Con l'arrivo di Ian amici e parenti pensavano che non saremmo mai più partiti ed invece ai suoi 9 mesi ce li caricammo in spalla per fargli vivere nuove avventure da sogno nell'incredibile mondo della Tailandia. Tailandia Prima di partire decidemmo di vaccinarlo per l'epatite A come avevamo già fatto con Yoel prima di andare in Repubblica Domenicana. Questo è un punto molto importante e delicato. Ci sono paesi dove alcune vaccinazioni sono obbligatorie oppure bisogna seguire delle profilassi come quella per la malaria onde evitare dei problemi. Vaccinarli e' stata infatti una scelta dettata proprio dalla necessità di cambiare aria di tanto in tanto senza troppi limiti. Crediamo nella libertà e nello spirito di adattamento. Il viaggio in Tailandia è stato molto divertente soprattutto per Yoel: a Bangok ci faceva salire e scendere dai tuk tuk,dei simpatici taxi che sono una via di mezzo tra una moto e un'ape car. Sfrecciano per tutto il paese e ti scarrozzano da una parte all'altra delle città per pochi spiccioli. A Chiang Mai abbiamo pranzato in un ristorante che aveva al di là delle sue vetrate animali come leoni,tigri,giraffe. I bambini erano estasiati,non riuscivano a credere ai loro occhi. Chiang Mai Basta poco per renderli felici e trascorrere una giornata speciale che gli rimanga impressa nella memoria. È importante fare sempre delle attività che li coinvolgono e li entusiasmano. Stare dietro alla mamma che scrutava tra i mercatini era noioso ma passeggiare nel fiume in groppa ad un enorme elefante era fantástico,correre sulla spiaggia di Ko Pan Gan e Ko Tao era divertentissimo! Per viaggiare con i bimbi non ci sono regole, non devono esserci paure ma consigliamo di seguire solo alcune accortezze: fino a quando sono piccoli è importante scegliere paesi che dispongono di buone strutture mediche in caso si facciano male o si ammalino (cose che possono capitare tanto in Tailandia quanto a casa propria). Prima di partire infatti si consiglia di fare un'assicurazione sanitaria che in caso di problemi copra le spese che soprattutto in paesi come gli Stati Uniti possono essere molto alte. Selezionare le attività in modo da incuriosirli e renderli partecipe delle meraviglie che ci circondano è un modo per renderli partecipe del nostro viaggio. Eviterei i tour de Force per visitare tutti i musei e monumenti delle città perché i bimbi tendono a stancarsi. Fate delle pause: pausa pranzo,pausa gelato,pausa parco.(Ricordo ancora la pausa parco in una piazza di Buenos Aires,Ian era ipnotizzato dai ragazzi che danza vani la capoeits). Cercate sempre di distrarli dalla noia e coccolarli in caso di stanchezza. Scegliete per trasportarli il mezzo che più vi risulta comodo:una fascia,un marsupio,un passeggino. Ricordatevi però che in alcuni paesi girare con il passeggino è quasi impossibile causa strade dissestate,marciapiedi rotti o occupati da altri mezzi. Il metodo migliore,secondo il mio parere,e' l'uso di un buon supporto ergonomico piccolo e compatto che possa andare in borsa quando vogliono essere liberi. Cosa mettere nella valigia? Poche cose ma utili: Pochi vestiti (esistono lavanderie a gettoni o con personale che dai 5 ai 10 euro ci lavano e asciugano tutto in poco tempo),lo spazzolino con il dentifricio,I giochini del cuore, un tablet o Dvd portatile per guardare film o cartoni, farmaci come tachipirina o antibiotico, cambi per l'aereo in caso di vomito o pipi e cacca sotto (capitano sempre nei momenti meno opportuni ma questo è il bello dei bambini!), biscottini,crackers,succo di frutta (piccoli cibi che servono sia per ammazzare la fame che per intrattenerli). Insomma viaggiare con i piccoli non è difficile,basta un po di spirito di adattamento che deve partire prima da noi stessi. I bimbi vanno dove li portiamo e anche quando sentono nostalgia di casa ci siamo noi a rassicurati che torneremo. Viaggiare significa aprire la mente, conoscere significa avere la cultura e la libertà di andare ovunque vogliamo senza paura,senza timore. Non servono tanti soldi se sappiamo accontentarci. Regalare un'esperienza fantástica ai nostri figli significa prepararli per il futuro.   Lasciateci commenti con la vostre esperienze! Yoel